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Che cosa diventa il mondo degli audiovisivi dopo che la sala ha smesso di essere l'unico e ormai da tempo anche il principale luogo in cui si assiste alle immagini in movimento? In quale modo il "cubo opaco" (secondo la definizione di Roland Barthes) ha influenzato l'esperienza e l'estetica della settima arte? Questo studio intende rispondere a domande come queste, rileggendo la storia del film dalla prospettiva dei videofonini e dei dvd osservati distrattamente in treno. Per capire il passato del cinema, ma soprattutto, il suo futuro. Gabriele Pedullà, legge in un'ottica di comparazione tra diversi linguaggi dell'arte e della comunicazione, l'attuale costellazione espressiva, stabilendo un confronto serrato tra cinema, televisione, nuovi media e letteratura. Una comparazione interlinguistica ma anche, e soprattutto, una verifica dei poteri.